Technology Assesment

Università di Padova

L’obiettivo primario dello studio è stato la valutazione dell’efficacia della tecnologia dalla BICARmed® sullo strumentario chirurgico riutilizzabile. L’efficacia è stata comparata con quella dello standard procedurale attuale presso la centrale di sterilizzazione dell’Azienda Ospedaliera di Padova.

Materiali e metodi

E’ stato analizzato un campione costituito da 29 frese per osteotomia poliuso.
Lo strumentario chirurgico sporco, prima di essere indirizzato alla pratica di pulizia è stato fotografato (Nikon D300) e sottoposto ad analisi con microscopio o scansioni e fotografie con microscopio Dino light 500X.
Questi dati rappresentavano il t=0 corrispondente alla situazione di partenza pre pulizia, sia con tecnica standard che con tecnologia BICARmed®.
Questi dispositivi sono stati poi raggruppati in maniera differente.

Gruppo 1 costituito da 3 frese, dopo essere state utilizzate presso l’U.O. durante intervento standard, sono state fotografate e stoccate singolarmente in provetta sterile e inviate al processo di sterilizzazione dell’Azienda Ospedaliera di Padova che prevede:

  • ammollo in liquido enzimatico
  • spazzolatura manuale del dispositivo
  • immersione in lavatrice ad ultrasuoni
  • risciacquo

Gruppo 2 costituito da 6 frese, sono state utilizzate per simulare un intervento di craniotomia su cadavere anatomico, sottoponendo le stesse ad un utilizzo superiore all’ordinario sia per estensione del taglio che per tempo di utilizzo, al fine di rendere più severa la coesione tra lo strumento e il contaminante.
Sono state poi fotografate e stoccate singolarmente in provetta sterile e inviate al processo di pulizia secondo protocollo BICARmed® che prevede una pulizia meccanica con bicarbonato di sodio SAFEKlinic®

Gruppo 3 costituito da 20 frese utilizzate nella pratica clinica convenzionale. Sono state poi fotografate e stoccate singolarmente in provetta sterile e inviate al processo di pulizia secondo protocollo BICARmed®.

Gruppo 4 costituto da frese non utilizzate e tenute come controllo.

Al termine della fase di pulizia, sia standard che con BICARmed®, le frese del gruppo 1-2-3 sono state nuovamente fotografate e scansionate con microscopio.

Risultati

I campioni del gruppo 4, denominato gruppo di controllo, non utilizzati, Fresa Rosetta RN29 (n. 12-S-0017), Diamantata DN30 (n. 12-S-0019) e Craniotomo CN28 (n. 12-S-0018) fotografati e scansionati presentano superfici intatte, prive di imperfezioni.

Fig.1 Fresa Rosetta RN29
Fig.2 Fresa Diamantata DN30
Fig.3 Fresa Craniotomo CN28

I campioni del gruppo 1 presentavano dopo trattamento standard di pulizia superfici particolarmente alterate.

Fresa Rosetta con trattamento standard RP26 (n. 12-S-0010): la superficie della fresa, risulta particolarmente alterata; è possibile identificare particelle di dimensioni piuttosto estese, la cui area totale rappresenta l’9,28% dell’area della fresa; tali particelle hanno una composizione chimica uniforme: calcio, fosforo, ossigeno (residuo tessuto osseo) e altri elementi in tracce, sono disposti principalmente lungo le protusioni e negli incavi.

MICROANALISI PARTICELLA SCURA: i principali elementi riscontrati sono CALCIO,FOSFORO,OSSIGENO (residuo tessuto osseo)

Craniotomo con trattamento standard CP25 (n. 12-S-0013): la superficie del craniotomo, risulta particolarmente alterata, è possibile identificare particelle di dimensioni medie, la cui area totale rappresenta il 4,19% dell’area del craniotomo; tali particelle hanno una composizione chimica uniforme: calcio, fosforo, ossigeno (residuo tessuto osseo) e altri elementi in tracce;

MICROANALISI PARTICELLA SCURA: i principali elementi riscontrati sono CALCIO,FOSFORO,OSSIGENO (residuo tessuto osseo)

Diamantata con trattamento standard DP27 (n. 12-S-0016): la superficie della diamantata, non appare alterata ad eccezione di qualche depressione sulla matrice dovuta ad assenza di frammenti di diamante; è possibile identificare particelle di dimensioni ridotte, la cui area totale rappresenta lo 0,23% dell’area della diamantata; tali particelle hanno una composizione chimica varia: oro, nickel, ferro (acciaio), ossigeno più altri elementi in tracce;

MICROANALISI MATRICE: il principale elemento riscontrato è il NICHEL

MICROANALISI INCLUSO: i principali elementi riscontrati sono ORO,CARBONIO,OSSIGENO

Diamantata con trattamento BICARmed® D24 (n. 12-S-0015): la superficie della “testa” della diamantata, costituita da nickel e carbonio (diamante) risulta integra; non si identificano particelle estranee nella superficie.

MICROANALISI MATRICE: il principale elemento riscontrato è il NICHEL

MICROANALISI INCLUSO: il principale elemente riscontrato è CARBONIO

Conclusioni

Il trattamento BICARMED, a differenza del trattamento standard attualmente utilizzato presso L’Azienda Ospedaliera di Padova, rimuove ogni residuo senza alterazione superficiale del campione. La spazzolatura è infatti risultata essere una procedura poco efficace per la natura dimensionale delle spazzole in relazione dell’oggetto da trattare ed è risultata essere una delle cause dell’alterazione delle superfici dello strumentario stesso. L’aumento della rugosità superficiale dello strumentario chirurgico dovute a queste pratiche permette il deposito di residui innescando un circolo vizioso senza fine per la sfida di pre-lavaggio e il lavaggio.

Il trattamento con bicarbonato di sodio SAFEKlinic è risultato essere efficace e funzionale come pretrattamento dello strumentario chirurgico, garantendo la rimozione di contaminazioni considerate severe o critiche in tempi ridotti.

La completa rimozione dei contaminanti senza produrre alterazioni superficiali dallo strumentario chirurgico garantisce ai successivi processi di termo disinfezione e sterilizzazione risultati più sicuri ed efficienti.

Inoltre la tecnologia BICARMED garantisce un aumento della sicurezza a 360° nel processo di riutilizzo dello strumentario chirurgico, per l’operatore in centrale che può lavorare sotto cappa evitando riverberi o aerosol durante le fasi di trattamento manuale al lavandino, per il paziente, come evidenziano i risultati qualitativi ottenuti (ciò che non è pulito non può essere sterilizzato Spaulding) ed infine per lo strumentario, dato che questa tecnologia garantisce performance di pulizia elevate senza conseguenze per gli strumenti con il conseguente aumento dei possibili cicli di riutilizzo.